Articolo aggiornato il 01/08/2023
E se invece di demonizzare i cibi che tanto amiamo mangiare ma che, in eccesso, possono nuocere alla nostra linea, cominciassimo a gustarli con questa tanto desiderata moderazione?
Perché questa battaglia?
Perché c’è il dilemma… anzi, nella mente di molte persone che desiderano perdere peso, la moderazione con zero restrizioni e zero eccessi ma un giusto equilibrio non è ovvio. Abbiamo sentito molti dire che per dimagrire bisogna limitarsi, eliminare i cibi ricchi di amido, cioè pane, pasta e patate. Poi c’è stata la caccia ai grassi, rivelando burri magri, formaggi leggeri e yogurt 0%. In passato molti consigli dietetici si basavano su divieti, restrizioni, con la promessa che il controllo esercitato sui nostri desideri alimentari sarebbe stato premiato ottenendo la sagoma dei nostri sogni.
Tuttavia, ormai è passato più di un decennio da quando i dietisti (almeno quelli di cui faccio parte) hanno capito che l’eccessivo controllo alimentare, le infinite restrizioni e divieti erano destinati al fallimento. Certo, rimane ovvio che questo tipo di dieta molto restrittiva è efficace nel breve termine: i chili volano via, la bilancia mostra un numero in calo e le misurazioni diminuiscono. Ma a medio e lungo termine il risultato scompare: a forza di privazioni e negazione del piacere, il desiderio torna alla carica, sotto forma di stufe, compulsioni e bisogno di “lasciarsi andare”.
Divieti come valore di (in)efficienza
Molte persone lo sperimentano, alcuni si iscrivono a questo tipo di dieta e fanno lo “yo-yo”. Verrebbe da pensare che a forza di perdere e riprendere peso (cosa più importante), queste persone giungano alla conclusione che ciò che non ha funzionato per anni e che le ha portate a riprendere peso sia inefficace. Dovrebbero poi pensare a cambiare tattica e rendersi conto che il piacere ha ragioni che la ragione ignora, e che finirà sempre per prevalere sui divieti. Sarebbe quindi saggio orientarsi verso la moderazione dell’apprendimento… Sì, ma… Vediamo richieste come “Devi essere molto severo con me; Vietatemi il formaggio perché posso mangiarne solo un po’; Getterò tutto ciò che mi tenta perché non riesco a controllarmi; Bandite lo zucchero dalla mia dieta perché è il mio nemico…”.
E infatti, come diceva sant’Agostino “l’astinenza totale è più facile della perfetta moderazione”. E dà risultati… illusori. Poi dopo sentiamo: “Non ce la faccio più, non capisco. Eppure all’inizio ne facevo benissimo a meno ma adesso è più forte di me, non resisto. E sì… Perché è dimenticare la nostra natura umana: dietro ogni divieto si nasconde una trasgressione. Più ci poniamo dei limiti rigidi, più vogliamo trasgredirli…
Quindi che si fa?
Si tratta, secondo me, di costruire un equilibrio basato su piccoli squilibri, che permettano di non sentire più il bisogno di trasgressione. Così, tutti questi piccoli squilibri permetteranno di evitare uno squilibrio molto più grande e di rispettare il bisogno sottostante: il piacere!
Certamente, questo non restituisce le promesse solitamente fatte nelle diete fad, e non ti prometto che ti libererai di cinque chili in una settimana. Certo, potresti aver bisogno di più pazienza prima di vedere i primi risultati. Vi garantisco invece una conciliazione del buon senso con il cibo.
Vi invito a “mettervi a dieta” mettendo burro vero sui vostri panini ma spalmandolo bene, a continuare a mangiare creme al cioccolato per dessert ma la metà di prima, a mangiare sempre la pasta alla carbonara ma riducendo la panna e unendola alle verdure , per continuare ad andare al ristorante ma avendo cura di scegliere un piatto equilibrato prima di scegliere un buon dolce, per fare un aperitivo con gli amici limitando le patatine. Non privarti di nulla mentre sei vigile su tutto. Non ha senso mangiare troppo ed essere eccessivi, quindi privarsi di te stesso, quindi ricadere di nuovo nell’eccesso.
Alcune persone sono spaventate da questo tipo di pensiero, quelle sono quelle che non hanno provato e preferiscono privarsi di tutto… Se mangi un quadrato o due di cioccolato quando lo vuoi, ma non di più, non rimanderai questo desiderio nell’armadio, al rango delle frustrazioni. E ancora meglio, se ti concedi, secondo i tuoi criteri (cosa, quanto spesso), piccole trasgressioni e piacere, allora non ti metterai più in una zona di disagio.
Smettiamola di stigmatizzare “ciò che è buono” come dannoso per la linea.
E veniamo a conoscere i cibi: il dimagrimento va fatto con piacere, non necessariamente al vapore o nel court bouillon. Ecco alcuni piatti equilibrati di cui sarebbe un peccato privarsi, ma che la maggior parte delle persone “a dieta evitare: lasagne, stinco di agnello candito, chili con carne, torta di pastore, gratin dauphinois, carota di manzo, pot au feu, crêpe salata o dolce… Tutto dipenderà dalla ricetta, dal tipo di grasso, dalle proporzioni, dalle aggiunte superflue e quantità.
L’astinenza totale promette ciò che la perfetta moderazione non promette, e questa stessa astinenza a volte è più facile da mettere in atto, moderazione che richiede determinati sforzi e consapevolezza. Tutto inizia con un inventario della sua assunzione di cibo, evidenziando la causa del problema, quindi adattando una strategia per fornire una risposta gentile. Tutti i cambiamenti apportati dovranno durare nel tempo, e dovranno quindi essere integrati dolcemente, perché nessun organismo è fatto subire cambiamenti repentini, soprattutto se sono fonte di frustrazione. Quindi avanti, con piacere.